



PRESENTAZIONE
Le Giudicarie Centrali sono le valli degli itinerari dei "Baschenis", inseriti dal Corriere della Sera tra i sei itinerari artistici più interessanti d’Italia; del Sentiero di San Vili, la leggendaria via percorsa da San Vigilio per evangelizzare la Rendena; del Santuario della Madonna del Lares, unico Santuario delle Giudicarie. Una zona, quindi, dal rapporto profondo e radicato con l’arte e con la fede cristiana.
La proposta Rintocchi tra le Vette, fruibile nella stagione estiva, è un itinerario da compiere attraverso servizi dedicati alla ricezione, come visite guidate, aperture delle chiese non visitabili, materiale informativo cartaceo e multimediale, convenzioni per pasti, alloggio e trasporti.

LE VALLI GIUDICARIE CENTRALI
Le Giudicarie Centrali si trovano nel Trentino occidentale. Questa zona è racchiusa in un’incantevole e suggestiva conca (detta "la Busa"), situata ai piedi del Parco Naturale Adamello Brenta. Il facile accesso, nonché la vicinanza a zone turistiche di livello internazionale come Madonna di Campiglio, il Lago di Garda e Trento, distanti tutte non più di 40 km, propongono le Giudicarie Centrali come luogo ideale per le persone ed i gruppi che amano trascorrere, senza un'eccessiva spesa, un periodo di riposo in un ambiente tranquillo ed ospitale.
CENNI STORICI
Le valli del bacino del fiume Chiese, fino allo sbocco nel lago d'Idro, e quelle del bacino del fiume Sarca, fino alla gola del Limarò sono chiamate "Giudicarie". Il termine Giudicarie ha una probabile origine longobarda dal latino medievale "Judicaria"-da judicare" che sta per giudicaria ossia territorio amministrato da un giudice-da judex- ed è riferito agli antichi distretti longobardi (VI-VII secolo) predisposti lungo la fascia dei grandi laghi prealpini quale barriera difensiva delle invasioni dei popoli del nord. Secondo un'altra teoria invece il termine Giudicarie starebbe a significare "giudicatura" dal giudice o vicario per mezzo del quale il principe vescovo di Trento le governava. La zona turistica delle Giudicaarie Centrali (Busa di Tione) raggruppa i Comuni di Tione, Bolbeno, Zuclo, in riva destra del fiume Sarca, e di Preore, Montagne, Ragoli in riva sinistra. Per questo territorio passò per secoli, segnato dal Rio Redivèr e dal Sarca il confine tra la Pieve di Tione e la Pieve di Bleggio. Le Pievi, durante la sovranità vescovile (1027-1803), furono le entità politico amministrative in cui erano suddivise le Giudicarie. Inoltre i Comuni di Bolbeno e di Zuclo, per quattro secoli, furono terre immunitarie del Capitolo della Cattedrale di Verona, che aveva su di esse sovranità diretta, mentre il resto del Territorio in esame dipendeva dal Principe Vescovo di Trento. Solo dal 1813, con l'annessione del Trentino all'Austria, abolita la distrettualizzazione in Pievi, tutto il territorio, compreso Saone, Comune della ex Pieve di Bleggio, venne a far parte di un unico distretto politico quello di Tione. Questa situazione si mantiene anche dopo l'annessione all'italia (1918), ma con una grossa novità : da sette che erano i comuni della "Busa", in seguito ad una legge del 1926 vennero d'autorità ridotti a due, quello di Tione in sponda destra, e quello di Ragoli in sponda sinistra del Sarca (dal Rio Finale, confine con la Rendena, fino alla forra della Scaletta, confine con il Bleggio e col Banale). Nel secondo dopoguerra furono ripristinati gli antichi Comuni, ad eccezione di quello di Saone che preferì non staccarsi da Tione. Ancora una notizia a chiusura di questi brevissimi cenni storici e forse la più interessante. Il documento scritto più antico, finora conosciuto, relativo alle Giudicarie è del 927 (testamento del Vescovo Nokterio di Verona). In esso appare per la prima volta il nome "Judicaria" e di "Belveno"-Bolbeno (Comune che ora fa parte della zona turistica delle Giudicarie Centrali). E' un primato d'antichità che può giustamente fare inorgoglire, ma che suggerisce anche riflessioni per il presente. L'ambiente che vediamo intorno, così bello, a misura umana, non è dovuto al caso ma è frutto di un'attività che nella lunga sequenza dei secoli ha saputo trovare un giusto equilibrio fra l'uomo e la natura, nel rispetto dell'uno e dell'altra. E' il risultato di una cultura selezionata ed arricchita di generazione in generazione, che permette ora al turista di trascorrere un periodo di vacanza in un ambiente tranquillo e ospitale.