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CHIESA DI SANTA MARIA ASSUNTA

La parrocchiale (IX-X secolo) è stata recentemente oggetto di un grande lavoro di restauro che ha portato alla luce una tomba antichissima con reperti molto interessanti. Tra questi una semicolonna romana di marmo bianco, con sculture e cordone, che conferma l'antica origine della chiesa, prima Pieve di tutto il circondario. Anche le rovine scoperte sotto il vecchio pavimento confermano che l'impianto è anteriore al Mille. L'antica chiesa tionese aveva pianta rettangolare, con le proporzioni canoniche delle chiese paleocristiane, presentava non muri molto spessi. abside semicircolare, non alta, coperta con capriate. Nel corso dei secoli fu soggetta a continui ampliamenti, finchè nel 1513 l'intervento del cardinale. Adriano da Corneto non ne modificò la struttura facendo, ad esclusione delle cappelle, radere tutto al suolo e ricostruire. Nel 1893/96 fu soggetta a nuovi interventi di restauro. A curadell'architetto Livio Provasoli di Mantova e del pittore Angello Comolli si riprese lo stile lombardo misto al toscano medioevale (strisce grigie chiare e scure) L'interno della chiesa colpisce con l'ampiezza e la solennità delle dimensioni. Sulla vasta navata centrale si aprono otto cappelle (quattro per lato) collegate tra loro da una galleria ottocentesca. In sei esse si trovano altrettanti altari, mentre altre due (una per lato) coronano gli ingressi laterali. Di particolare interesse il battistero, gli affreschi (in particolare la Madonna con Bambino di Simone Baschenis di Averara), la Via Crucis, l'Altare Maggiore in marmo. Nella chiesa pievana sono inoltre conservate tre preziose statue lignee del secolo. XVI (altare di San Rocco), forse opera di Maffeo Olivieri. 

CHIESA DI SAN VIGILIO

La Chiesetta San Vigilio sorge in località Vat Tione su uno sperone di roccia di poco sovrastante il letto del fiume Sarca.

Nel 1692 fu costruita l'attuale chiesa e convertita in sacrestia l'antichissima cappella, che la tradizione vuole in massima parte edificata già ai tempi di San Vigilio (IV secolo).

L'interno presentava affreschi e decorazioni, ora quasi completamente scomparsi. Di particolare pregio la grata in pietra della cappella. All'esterno, sul lato destro, sono custodite alcune lapidi del cimitero dei colerosi che sorgeva nei pressi della chiesetta, ove ora passa la strada di collegamento Basso Arno' - Sesena. Di fianco alla facciata, appoggiata al campanile, c'è una nicchia/tabernacolo che ha per base un masso di granito sul quale la tradizione vuole sia stata deposta la salma di San Vigilio.

La leggenda narra che S.Vigilio, Vescovo di Trento, il 26 giugno 1405, nel tentativo di convertire alla fede cristiana gli abitanti della Val Rendena, abbatté il simulacro di Saturno nei pressi di Mortaso provocando cosi l'ira dei pagani che lo lapidarono gettandone il corpo nel Sarca. Trasportato dalle acque fino a Tione, fu ripescato e deposto su una pietra granitica nel luogo ove ora sorge la chiesetta. Altre versioni popolari sostengono invece che il cadavere di San Vigilio sia stato qui deposto dai suoi compagni quando, durante il viaggio di ritorno verso Trento, furono "assaliti da una turba di bresciani". Costoro, per impadronirsi del corpo del martire, avevano bloccato il corteo che fu lasciato ripartire solo previo dono di un prezioso vaso d'argento.

IL CAMPANILE 

Da notare a fianco della Chiesa di S.Maria Assunta il caratteristico campanile (1700), tutto in granito, alto m.53; la sua imponente mole fa apparire ancora più bassa la parrocchiale. Negli atti Vistali del 1579 si legge di una precedente costruzione, pericolante che minacciava di cadere ad ogni movimento delle campane. Il campanile subì varie perizie ma le tre Quadre (Bondo e Breguzzo, Bolbeno e Zuclo, Preore) al momento della ricostruzione, si schierarono contro Tione ritenendo sufficienti delle opere di consolidamento. Interviene la Curia e si ricorse anche alla Santa Sede. Il 22 aprile del 1750 l'autorità vescovile diede mandato di rendere esecutivo l'ordine di abbattimento del campanile anche se le Quadre non intendevano partecipare alla ricostruzione. Solo il Padre Cappuccino Andrea Stefanini riuscì poi a riappacificare gli animi e tutta la popolazione collaborò con denaro e con aiuto materiale. Nel 1760 il campanile fu completato ed ampliato in modo da ospitare tre campane. Sotto l'orologio, a ricordo della collaborazione unanime, fu posta una scritta che ora non si legge più.

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