



CHIESA DI SANTO STEFANO RONCONE-VALLE DEL CHIESE
La chiesa sorge in posizione elevata rispetto alla posizione del paese. L'opera nel suo insieme richiama le chiese barocche di stile coloniale spagnolo e portoghese, indubbiamente non si intona molto con il paesaggio circostante. Il campanile esisteva già nel 1221 al tempo della cappella, tra il 1636 e il 1640, venne costruito, in granito, l'attuale. Dopo varie disgrazie vi furono issate cinque campane. Il campanile è aperto ai turisti. L'interno della chiesa è fastoso, a navata unica, con due cappelle laterali che si aprono a circa metà navata, che ospitano gli altari di S.Antonio e S.Carlo. La navata è divisa in tre arcate a crociera, decorate con medaglioni raffiguranti i santi. Questi ed altri affreschi sono opera di Matteo Tevini eseguiti nel 1936. Altri due altari sono posti al termine della navata. Prima dell'altare del S.Cuore a sinistra e posto sulla parete un Crocifisso affiancato dal pulpito. Il presbiterio è separato tramite un amplissimo arco santo dal resto dell'edificio e la volta affrescata in stile rococò Sulla parete sinistra del presbiterio interessante tela. L'altare maggiore è del 1770 di marmo di Rezzato, intarsiato con altri eleganti marmi, periodicamente vi vengono esposti candelabri e busti d'argento. La Via Crucis è distribuita lungo le due pareti della navata. La Chiesa di Santo Stefano inoltre è privilegiata per la presenza dell'antico organo. Originariamente l'organo era collocato sul lato sinistro della chiesa, dove ora c'è il pulpito. Nel 1795 il vecchio organo venne sostituito e in quell'occasione venne cambiata anche l'ubicazione dello strumento: il nuovo organo venne infatti collocato in fondo alla chiesa, dove attualmente si trova.Nel corso dello stesso intervento la statua di Davide, posta sulla sommità della cassa, venne spostata in basso al centro del pontile. Le figure scolpite seguono un preciso programma iconografico, che tende a connotare iconograficamente l'arredo. Per tradizione la creazione della cassa d'organo e la cantoria sono attribuiti al ronconese Giambattista Polana. Nel suo testamento infatti Polana destinò parte dei suoi beni alla chiesa di Roncone per il mantenimento degli arredi lignei in opere di pittura, intaglio o doratura, istituendo così il Legato intagliatore. Ciò ha fatto supporre che lo stesso Polana fosse l'autore degli arredi presenti nella chiesa, tra i quali la cassa d'organo e la cantoria.